La presenza di inestetismi cutanei come: cute seborroica, acne, invecchiamento cutaneo, discromie rughe, cicatrici superficiali, è l’indicazione generale all’utilizzo di peeling.
Il peeling è un’abrasione dell’epidermide o del derma (a seconda del tipo di peeling) effettuata mediante un’applicazione di un mezzo chimico (in genere acido), fisico (freddo, dermoabrasione meccanica), di una sorgente in radiofrequenza, di una sorgente laser.
Le sostanze chimiche più usate sono: acido glicolico (dà corneolisi e stimolazione dermica), acido tricloroacetico (dà epidermolisi e stimolazione dermica), acido salicilico, acido mandelico, acido piruvico (alfa chetoacido della frutta, va tamponato), soluzione jessner (salicilico, lattico, resorcinolo, etanolo).
Nell’area delle labbra ad esempio per le rughe codice a barra del labbro, l’utilizzo del peeling può risultare efficace. In questo genere di trattamenti può essere utilizzato l’acido tricloroacetico (TCA). Si tratta di un peeling molto indicato per il crono e foto aging, per migliorare piccole rughe e per le macchie cutanee.
Sono cristalli che vengono diluiti con l’apposito quantitativo di acqua dando così delle concentrazioni dal 10 sino al 35%. È possibile avere concentrazioni anche maggiori, ma la penetrazione diventa molto veloce e quindi diventa più facile eccedere con effetti collaterali anche importanti. Se viene usato alle concentrazioni maggiori può dare la necrosi di tutta l’epidermide ed arrivare sino al derma reticolare.
Viene steso nell’area da trattare in modo uniforme e può arrivare a provocare quello sbiancamento della pelle chiamato FROST, al quale seguirà la formazione di una necrosi cutanea. La pelle verrà via a larghe falde che non devono assolutamente essere rimosse, pena la formazione di lesioni cicatriziali. I pazienti dovranno essere molto “pazienti” e seguire attentamente le istruzioni. Il sole sarà vietatissimo! Non si hanno a seguito del trattamento, lesioni umide o da medicare: bisogna anche in questo caso idratare moltissimo.